Uscita all’aria
Un’immagine come folgore a impressionare occhi e mente.
La luce d’autunno, sbieca, strali a illuminare il prato cosparso di foglie
E le foglie che cadevano, semplici, molli, abbandonate.
Cadevano a gruppi, cadevano sole,
Cadevano ondeggiando
Qua e là,
Prima di toccar terra;
Oppure veloci e dirette, come affrettate ad arrivare.
E la terra le chiamava e il vento le soffiava
E la luce, il sole le abbracciava per farne petali d’oro a ornare la realtà.
Che silenziosa bellezza, che dolcezza leggera,
Che tocco delicato.
Ecco, in questo vorrei perdermi:
Nell’oro dell’autunno,
Nella morte dell’inverno,
E nella certezza della rinascita.
Nel ciclo continuo e danzante della vita, che non chiede, non aspetta,
Solo dà, e toglie.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.